Scrittore e poeta italo-albanese.
Laureatosi in Giurisprudenza a Palermo, preferì dedicarsi alla
letteratura e agli studi sul folclore anziché esercitare la professione
di avvocato. Nel 1890 pubblicò alcuni fascicoli dell'
Archivio
albanese, contenenti raccolte di canzoni, fiabe, leggende e novelle
originali delle colonie albanesi di Sicilia. Tale materiale, integrato con testi
inediti, venne poi raccolto nel volume
Canti tradizionali ed altri saggi
delle colonie albanesi di Sicilia (1923), molto apprezzati tra l'altro dal
noto studioso di folclore siciliano G. Pitré. Dal 1900 insegnò
Lingua e Letteratura albanese all'Istituto Orientale di Napoli. Tra le sue opere
citiamo:
Rapsodie albanesi (1887);
Mili e Hajdhia (1891), idillio
in ottave;
Canti di battaglia (1897), scritto per incitare gli Albanesi
alla rivolta contro i Turchi; il poema
Nella terra straniera (1900), che
illustra agli Albanesi d'Italia le tradizioni e le vicende storiche della patria
d'origine (Piana dei Greci, Palermo 1865 - Napoli 1927).